Voluspa Jarpa (Cile, 1971). Jarpa lavora a cavallo tra storia collettiva ed esperienza soggettiva, attraverso la nozione di trauma culturale. Incorporando discorsi pubblici, documenti, simboli statali e spazi urbani, oltre a storie individuali e teoria psicoanalitica, scava nella materialità visiva e testuale degli archivi.
Questa ricerca si è concentrata sulla Guerra Fredda nella regione latino-americana attraverso la commissione e la revisione del processo di declassificazione dei file di intelligence che gli Stati Uniti hanno condotto sui Paesi della regione negli ultimi decenni. L’implicazione della segretezza come modus operandi della politica, i suoi effetti sulla psiche e l’esplorazione di modi per emanciparsi da queste strutture sono i principali interessi delle sue ricerche recenti.
Ha realizzato importanti mostre personali, tra le quali En nuestra pequeña región de por acá al MALBA di Buenos Aires (2016); L’effet Charcot alla Maison de l’Amerique Latine di Parigi (2010). Ha partecipato a numerose mostre internazionali, tra cui Altered Views, nel padiglione cileno della 58ª Biennale di Venezia (2019); Proregress, 12ª Biennale di Shanghai, Cina (2018); Parapolitics: Cultural Freedom and the Cold War alla Haus der Kulturen der Welt, Berlino (2017-2018) e alla 31a Biennale di San Paolo, Brasile (2014). Nel 2012 ha ricevuto il Premio Illy ad ARCOmadrid per l’opera Minimal Secret; nel 2021 ha ricevuto il Julius Baer Award to Latin American Female Artists per l’opera Sindemia e nel 2023 è stata insignita del Premio Acquisizione della XVI Biennale di Cuenca per l’opera Cartografías de la Sindemia.